Scheda
Zatopek è un'associazione nata nel 2001 nel tentativo di permettere a un piccolo centro di farsi palcoscenico e protagonista di eventi culturali. Inaugurato con la diffusione di una rivista trimestrale, il progetto si è evoluto nel tempo, proponendo serate di discussione, mostre e momenti di formazione. Comune a tutte le iniziative, il tentativo di coinvolgere i cittadini, invitarli a cercare fonti di informazione alternative, a farsi testimoni di esperienze e realtà poco conosciute.
Adottando il nome di Emil Zatopek abbiamo voluto rendere omaggio alla figura di un grande uomo, oltre che a quella di un atleta leggendario, ponendo al centro del nostro progetto il concetto di «resistenza», declinata nei termini di un'opposizione allo svilimento della fruizione culturale e della partecipazione politica. Ma una resistenza che, proprio come nell'atletica, non sia esclusivamente passiva e cerchi, al contrario, di essere propositiva.
Attività
In collaborazione con l'amministrazione comunale, con altre associazioni e istituzioni locali, Zatopek ha promosso diverse iniziative negli ultimi anni: qui di seguito ne ricordiamo alcune.
Ruanda, le ferite del silenzio. A dieci anni di distanza da quello che è tristemente passato alla storia come il "genocidio più veloce della storia" (un milione di morti in cento giorni, da aprile a luglio 1994), l'Associazione Zatopek ha portato a Moretta la mostra fotografica "Ruanda, le ferite del silenzio", che nel corso degli ultimi anni Medici Senza Frontiere ha allestito nelle principali città italiane. (Dicembre 2004)
La memoria del bene. Due incontri organizzati dall'associazione culturale Zatopek e dall'amministrazione comunale nell'ambito delle iniziative legate all'inaugurazione del Giardino dei Giusti di Moretta. Protagonisti il giornalista Gabriele Nissim, che ha presentato il suo ultimo libro "Il Tribunale del Bene" (Mondadori 2003), e Silvio Galvagno, chirurgo di Emergency appena rientrato da una nuova esperienza in Iraq. (Gennaio 2004)
Quale pace dopo una guerra? Alla vigilia di una guerra annunciata ci si interroga sui significati di "guerra umanitaria" e sulle sue conseguenze: ne parlano Renzo Dutto, della Scuola di Pace di Boves, Samir Garshasbi, dell'associazione Italia-Iran, Beppe Del Colle, giornalista e direttore de "Il Nostro Tempo", moderati da Giampaolo Testa, direttore del Corriere di Savigliano. (Aprile 2003)
Kamimanta. La vita di un villaggio minerario andino e la storia di un sogno: l'autonomia economica con la costruzione di una centrale idroelettrica. Incontro con Serafino Chiesa, responsabile della missione salesiani di Kami, in Bolivia, dove la popolazione sta partecipando alla costruzione di una centrale idroelettrica. (Dicembre 2002)
La leggerezza della scultura. Nella Chiesa di San Rocco nove opere di Gianni Busso realizzate tra il 1990 e il 2002: le opere narrano ognuna una storia particolare, profonda e ricca di cultura, ma sono legate insieme in una trama più ampia, fatta di memoria e di vita. Evocando, sorprendentemente, l'idea di leggerezza. (Dicembre 2002)
Mauthausen: matricola 82331. Una mostra documentaria ideata e realizzata da Sergio Coalova, partigiano deportato a Mauthausen, protagonista della serata inaugurale con una toccante testimonianza della sua drammatica esperienza. (Novembre 2002).
Tobin Tax. Una serata con Roberto Panizza, docente di Economia Internazionale all'Università di Torino, per cercare di comprendere il funzionamento del mercato finanziario e le possibili applicazioni, virtù e difetti della Tobin Tax proposta da Attac! Italia. (Maggio 2002)